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E’ legale coltivare CBD in Italia

Il CBD è l’acronimo utilizzato per definire il cannabidiolo, una sostanza chimica estratta dalla pianta di Cannabis Sativa. In Italia al momento i prodotti a base di CBD sono moltissimi, spaziando dagli oli essenziali agli alimenti. E possono essere reperiti sia in una vasta gamma di negozi fisici che attraverso il commercio online. Se è possibile vendere prodotti derivati dalla canapa, ci si chiede giustamente se è legale coltivare CBD in Italia?

In realtà da un punto di vista meramente legale, la coltivazione della canapa sativa è l’unico elemento chiaramente indicato dalla normativa. Il testo di legge di riferimento è l’ormai famosa Legge 2 dicembre 2016 no 42 con la quale sono state adottate una serie di misure. Tutte però  finalizzate unicamente al sostegno ed alla promozione della coltivazione e della filiera della canapa, della varietà canapa sativa. E questo perché:

  • È un tipo di pianta in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura. Contrasta il consumo dei suoli, la desertificazione e la perdita della biodiversità
  • E’ un eccellente sostituto di colture eccedentarie e come coltura da rotazione.

Dunque si può concludere che è legale coltivare CBD in Italia, anzi è l’unica cosa certa.

Utilizzi consentiti del CBD contenuto nella canapa sativa

Nella stessa Legge 2 dicembre 2016 no 42 si specifica anche che uno dei fini della produzione di canapa sativa è quello di:

  • produrre alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili
  • incentivare l’impiego e il consumo finale di semilavorati della canapa sativa, in particolare provenienti da filiere locali

Pertanto, pur non espressamente indicato, non solo è legale coltivare CBD in Italia ma anche commercializzarne i prodotti, purché rientranti in quelle categorie. Il CBD è dunque una sostanza chimica presente in natura all’interno delle infiorescenze di canapa sativa, che non produce effetti di dipendenza fisica o psicologica. Poiché è estremamente difficile impedire che altre sostanze del cannabidiolo, come il THC, entrino in contatto con Il CBD la medesima Legge stabilisce una tolleranza. Al momento la soglia di tolleranza è stabilita dalla Legge in una percentuale compresa tra lo 0,2 e lo 0,6 %.

Le proprietà del CBD

Poiché è legale coltivare CBD in Italia ecco quali sono le principali proprietà in grado di apportare benefici al nostro organismo. In primo luogo:

  • Il CBD è un potente antinfiammatorio sia a livello generale che topico. Quando viene applicato su una zona interessata da un particolare disturbo procura immediato sollievo
  • Il CBD è di aiuto per dolori di varia natura come il mal di testa, il mal di schiena o l’artrite. E’ adatto quindi non soltanto per il dolore di tipo occasionale ma anche nei confronti di quello cronico e grave
  • Il CBD agisce efficacemente su ansia, stress e depressione poiché determina la produzione di serotonina e altri meccanismi cerebrali che aiutano a ritrovare il buonumore

Generalmente il CBD si trova in vendita sotto forma di olio o di cristalli, e viene per lo più usato a livello topico. Sotto forma di farina, può anche essere aggiunto ad altri ingredienti ed ingerito.

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