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Cannabis legale (Thc 0,5%) di nuovo!

È sì, è proprio uno strano paese l’Italia, prima le crociate anche contro le tisane e le caramelle alla cannabis, ora torna tutto legale entro la soglia dello 0,5% di Thc. Beh, che dire cambiare idea è segno di intelligenza e comprensione del mondo, certo, il problema è che qui le idee corrono come treni ad alta velocità! Ricordate qualche settimana fa l’anatema di Salvini?

A quella sparata preelettorale, (tanto di cappello al genio del marketing che l’ha pensata) seguirono controlli e sequestri in molte città d’Italia. Con il risultato che molti imprenditori, per lo più giovani, hanno visto sfumare il loro sogno di un’attività o meglio lavoro.

Furono giornate convulse con proteste organizzate e spontanee, i media ne hanno parlato gongolandoci sopra come sempre accade, migliaia di “cristi” erano col culo stretto per via delle dichiarazioni del Ministro di “ferro”. Insomma, alla fine altro non era che la solita sceneggiata per altro anche mal interpretata. Veniamo alla notizia che ribalta tutta la gazzarra fatta contro la cannabis, ovvero la sentenza che della cassazione del 30 maggio scorso.

La quale stabilisce che, la cannabis light non può essere sequestrata preventivamente se non provato che il livello di Thc è superiore allo 0,5%! Questo vuol dire che non è assolutamente possibile sequestrare alcunché se non appurato e certificato che il materiale in vendita in cannabis shop vende prodotti che superano questa soglia! Ci siamo? … Chissà come l’ha presa il Ministro Salvini, che a quanto pare secondo il suo modus operandi dovrebbe essere sequestrata anche la camomilla!

La vicenda che ha portato alla sentenza

In quel di Rapallo, fu sequestrata la merce in un negozio di cannabis, infiorescenze, flaconcini di oli, confezioni di tisane e foglie a base di canapa sativa ecc … Il malcapitato commerciante si era opposto al sequestro, giustamente, rivolgendosi al Riesame.

Ottenendo così la ragione sul sequestro, ed ovviamente la disposizione della restituzione di tutta la merce sequestrata, da ridire se non fosse stata una tragedia per il povero commerciante. Ecco, questo è come funzionano le cose quando non si capisce un c…o, dove si bada solo a fare gli “sceriffi” della contea del paese dei balocchi!

Direi quindi che ora le cose sono un po’ meglio dopo questa sentenza, che di fatto lascia un precedente una volta tanto a favore di chi vuole fare business con la cannabis. Uno modo come un altro per guadagnarsi da vivere, esattamente come chi vende alcol, sigarette e medicine come fossero caramelle … insomma il mondo come lo viviamo oggi. La sentenza in altre parole conferma la legalità della cannabis con un valore non superiore allo 0,5%, praticamente torna tutto come prima.

Con una differenza sostanziale molto importante, ora, nessuno potrà sequestrare preventivamente un bel nulla, per farlo dovranno avere appunto la certezza che tale livello sia ben superiore a quanto previsto per legge. Relax quindi, nessuno ha infranto leggi ne con le tisane o altro venduto nei coffee shop, quindi facciamoci un po’ di “gas” 😀

Cosa succede adesso?

Praticamente nulla, tutti tornano alla “normalità” delle solite cazzate, la campagna elettorale per le europee è finita, Salvini ha ottenuto quello che voleva e tutti siamo contenti. Noo? Va bene, magari volevate i titoloni sui giornali e tante scuse, ma sapete come sono fatti i giornalai, non scrivono le notizie ma gliele dettano! Per cui accontentiamoci di questo risultato anche senza clamore e ritorniamo al lavoro, c’è tanto da fare là fuori e siamo solo all’inizio. Forti di questa sentenza poi, d’ora in avanti a qualsiasi “minaccia” di sequestro possiamo dire chiamate la scientifica e fate analizzare i campioni dei prodotti! Ecco, sulla base di questa “arma” giuridica confermata dal Riesame, credo proprio che la voglia di fare sequestri in futuro sarà sempre meno sentita.

Troppo lungo come iter, occorre il mandato, chiamare personale per prelevare campioni, analizzarli, attendere i risultati … per poi non poter fare un c…o perché il tutto è sotto lo 0,5% di Thc. Ora, se qualcuno aveva intenzione di lanciarsi nel business, può fare tesoro di questa storia fantasiosa all’italiana e incorniciarla a futura memoria … non si mai può tornare utile! Ok la cannabis legale a quanto pare è un fatto ormai certificato, ovviamente stando sempre entro i limiti previsti dalla legge, che poi in sostanza erano quelli precedentemente previsti. Diciamo che è stato solo un giro di vite ma a vuoto.

La cannabis legale, chissà cosa dicono i detrattori …

Tutta la commedia si è rivelata una farsa, una sceneggiata d’altri tempi che ha solo creato scompiglio e qualche grattacapo ad alcuni titolari dei coffee shop italiani. Tuttavia, sarebbe il caso di ricordare ancora una volta che, con la cannabis non si è mai ammalato nessuno, vogliamo invece vedere quanti sono i malati in preda all’alcol e sigarette? È tutto qui il punto, guardano sempre il dito e mai la luna, sapete perché, semplice il dito è molto più vicino della luna.

Prendiamo atto di tutto ciò e andiamo avanti, la ragione e la verità hanno sempre trionfato contro ogni tiranno e impositore, quindi siamo sulla strada giusta. La cannabis legale lo è oggi, ma in realtà lo è sempre stata, il punto, purtroppo, è che la storia la scrivono i vincitori, o nel caso chi controlla i media. Oggi però i media li controlliamo tutti, la Rete e Internet da voce a tutti e la verità circola come il sangue nelle vene di ognuno di noi. Questo per dire che la storia oggi la facciamo tutti noi, perché collettivamente siamo interconnessi in quell’immenso “cervello” che è la memoria dei bit online.

Sicuramente potranno esserci altri sceriffi che daranno faranno la caccia alle solite streghe, ma che di fatto non potranno fare un bel niente. Ricordare il proibizionismo di inizio secolo? Alcol venduto negli scantinati delle grandi città americane per poi finire sugli scaffali dei supermercati! È il mercato bellezza … La cannabis legale farà la stessa fine, forse un giorno la compreremo direttamente nell’angolo della frutta e verdura. Per ora accontentiamoci di “pippare” legalmente in uno dei tanti coffee shop!

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