Qualità della marijuana, come controllarla
Per ora non ci sono etichette come altri prodotti, tipo d.o.p., d.o.c. ma la qualità della marijuana ha ovviamente la stessa importanza per i consumatori. Anche se può sembrare “strano”, tra i consumatori di cannabis c’è chi pretende e a ragion veduta, la qualità del prodotto. Perché ovviamente la marijuana non è tutta uguale, cambia per varietà della pianta, del paese dove viene coltivata, del clima ecc. Questo quindi porta a differenze che spesso sono sostanziali e un consumatore abituale attento ne nota immediatamente la differenza. Di seguito vedremo come riconoscere una buona o cattiva qualità della marijuana.
Controllare la forma e aspetto
È buona regola fare attenzione a ciò che si sta acquistando, controllate che non vi siano rametti e semi. Perché oltre ad aumentarne il peso e quindi il costo, la qualità della marijuana sarà davvero scarsa e di un sapore pungente. Controllare che ci siano dei fiori belli verdi, quindi l’aspetto deve tendere sul colore verdognolo e non marrone.
Se la colorazione è scura, quindi sul marrone, vuol dire che non di buona qualità. Valutare anche il colore dei cristalli, ovvero le parti dove il THC si concentra maggiormente, più questi sono presenti migliore è la qualità. Attenzione, i cristalli devono essere opachi non trasparenti, perché altrimenti vuol dire che non sono completamente sviluppati, di conseguenza sarà di minore qualità.
Sentirne l’odore
Il profumo della marijuana di qualità è intenso, lo senti forte e chiaro all’olfatto. Più è forte e gradevole migliore sarà la cannabis e più intenso sarà il piacere di fumarla. La qualità della marijuana si percepisce anche a “naso”, certo per abituali consumatori, questo è sicuramente più facile.
Se l’odore non è intenso e gradevole, al contrario odora di erbetta appena tagliata o peggio odora di muffa, allora evitare come la peste. Si tratta indubbiamente di marijuana di pessima qualità e non offrirà alcun significativo piacere nel fumarla. Il cattivo odore indica una coltivazione poco accorta o un’essicazione mal fatta, in ogni caso non è indice di qualità.
Densità e umidità
Sono due metodi che consentono una buona valutazione della qualità della marijuana. La densità, per esempio quando si rolla una canna non deve compattarsi troppo, altrimenti poi risulta difficoltoso anche fumare la marijuana. Deve essere omogenea ma non diventare un tutt’uno, se così è vuol dire che non è stata essiccata e setacciata bene.
In quanto all’umidità anche qui occorre fare un po’ di attenzione, diciamo che l’umidità è contemplata, essendo erba è ovvio. Tuttavia, entro certi limiti, altrimenti un’elevata umidità compromette notevolmente la qualità della marijuana, oltre al fatto che un po’ di scorta potrebbe marcire in poco tempo!
Questi sono i principali metodi di valutazione della marijuana, almeno quelli che più frequentemente si possono riscontrare quando si acquista. In ogni caso facili che consentono davvero di fare fin da subito una valutazione qualitativa del prodotto, con un po’ di attenzione si potrà fumare solo erba di qualità. Evitando appunto di incappare in prodotti che avranno un cattivo sapore e non offriranno alcun piacere!
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