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Coronavirus e cannabis terapeutica, possibili benefici?

Coronavirus e Cannabis è un’associazione particolare che a molti può far sorridere, ma non a tutti. Di pochi giorni è la notizia che il senatore Lello Ciampolillo, ex senatore del M5S ha scritto al ministro Speranza in merito a Coronavirus e cannabis. Il senatore ha invitato il ministro della salute a tener presente la possibilità di utilizzare la cannabis come possibile terapia contro il coronavirus.

Una teoria senza prove scientifiche

La teoria del senatore Ciampolillo in merito a Coronavirus e cannabis è la seguente. La vaporizzazione dei fiori di Cannabis ha già dato ottimi risultati nel trattamento di disturbi legati all’apparato respiratorio in pazienti terminali. Il fiore di cannabis inoltre, con i suoi 800 e più principi attivi, rafforza le difese immunitarie. Da qui la sua proposta di utilizzarla nel trattamento del nuovo virus.

I prodotti a base di Cannabis, come il Bedrocan, dovrebbero, secondo il senatore, essere testati nel corso di questa emergenza sanitaria.

Secondo il senatore, Coronavirus e cannabis potrebbero funzionare bene insieme e la cannabis potrebbe essere utilizzata nei pazienti anziani. Si sfrutterebbe la sua capacità di liberare le vie respiratorie per accompagnare i pazienti verso la guarigione.

Insomma, sarebbe una terapia di sostegno per aiutare la respirazione in quanti, affetti da polmonite dovuta a coronavirus, sono già trattati con altri farmaci.

Purtroppo, malgrado i numerosi benefici del cannabinolo, il binomio Coronavirus e cannabis non è ancora provato. L’utilizzo terapeutico di questo principio attivo non ha alcun sostegno scientifico. Al momento, poi, una serie di test per verificare la validità della proposta, non sembra essere prioritaria.

Pertanto, preferiamo sospendere il giudizio su quanto caldeggiato dal ministro aspettando che i medici trovino una cura efficace.

Cannabinolo e i suoi effetti terapeutici

Ma associare Coronavirus e cannabis non è detto che sia così azzardato! L’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico è una pratica millenaria. Utilizzata in diverse culture del mondo, la Cannabis ha ormai dimostrato, anche a seguito di studi scientifici, la sua validità nel trattamento di molti disturbi. È attualmente utilizzata come coadiuvante nel trattamento di numerosi disturbi.

  • Disturbi del sonno. Le proprietà rilassanti della cannabis si utilizzano nelle patologie legate ai disturbi del sonno
  • Dolore cronico. La cannabis si è dimostrata molto utile nell’alleviare il dolore cronico di fibromialgie, emicranie e artrosi.
  • Problemi gastro-intestinali. Si utilizza come stimolante dell’appetito in patologie quali l’anoressia, cachessia.
  • Disturbi dell’umore. La cannabis si è dimostrata utile nel trattamento di iperattività e sindrome da deficit dell’attenzione.
  • Disturbi neurologici. La sindrome di Tourette, l’epilessia, la sclerosi multipla e i morbi di Parkinson ed Alzheimer reagiscono bene al trattamento a base di cannabinolo.
  • È anche utilizzata all’interno del trattamento dell’HIV, in caso di distrofia muscolare e in caso di tumori trattati con chemioterapia.

Sulla base di quanto sin qui detto, appare chiaro come un sostenitore dell’uso del cannabinolo possa chiedere di verificare il trattamento di Coronavirus e cannabis.

Principi attivi e sostanze psicotrope

I principi attivi contenuti nella cannabis sono molti e variano in base al diverso tipo di cannabis che viene presa in esame. Ognuno di essi ha delle caratteristiche che ne determinano la funzione.

Il THC, ad esempio, è la parte psicoattiva. Agisce sul cervello ed è utile nel trattamento di molti disturbi differenti, come l’Alzheimer, la sindrome di Tourette, il glaucoma e la sclerosi multipla. Viene anche usato come terapia di sostegno per quanti sono sottoposti a chemioterapia.

Il CDB è un altro cannabinoide. Si tratta di una sostanza anticonvulsivante che viene utilizzata nelle terapie contro i tumori e nel trattamento delle psicosi.

Il CBG è la sostanza base che si converte negli altri cannabinoidi. La sua assunzione porta al rilassamento muscolare ed ha notevoli proprietà antinfiammatorie.

L’utilizzo di queste sostanze, isolate, oppure insieme, è molto utile in tanti casi in cui con la medicina tradizionale non si riesce ad agire.

Possiamo dire a ragione che il senatore Ciampolillo abbia azzardato l’associazione tra Coronavirus e cannabis sulla base dei nuovi studi in merito all’utilizzo dei suoi principi attivi in molti ambiti.

Non possiamo tuttavia sostenere in alcun modo che sia effettivamente utile. Medici e ricercatori esperti avranno l’ultima parola in merito, e non è bene intraprendere terapie “personali” che non siano stare approvate dopo ricerche accurate.

Un efficace rimedio contro l’ansia e lo stress

Ma se non ci sono prove che l’utilizzo della cannabis possa essere curativo per il coronavirus, ci sono altri utilizzi che possiamo farne.

Uno dei problemi associati a questa nuova epidemia e alla quarantena che ne è derivata, è l’insorgere di stati di depressione e di ansia. Stati di stress dovuti all’incertezza per il futuro o alla costrizione tra quattro mura, sono in agguato per tutti. Imparare a gestire questo tipo di ansia è fondamentale per affrontare e superare questo periodo di inazione forzata. Ricordiamo inoltre che tenere l’umore alto e contrastare lo stress aiuta a mantenere alte le difese immunitarie.

In questo caso, Coronavirus e cannabis possono andare d’accordo! La cannabis, utilizzata come metodo testato ed efficace per combattere l’ansia e gli stati depressivi, può a ragione essere considerata un aiuto estremamente valido. Non per i malati, per i quali purtroppo ancora non esiste una terapia testata, ma per quanti, a casa, sono in uno stato di timore e di stress.

Si può combattere lo stress della quarantena abbassando gli stati d’ansia in molti modi. Chiamando un amico, ballando sul balcone al ritmo di musica insieme ai propri dirimpettai e, perché no, con la cannabis!

La cannabis, come abbiamo detto, grazie ai suoi principi attivi è un rimedio davvero efficace per affrontare e superare stress e ansia senza dare dipendenza.

La maggior parte dei farmaci contro l’ansia, infatti, può creare assuefazione, cosa che non fa la cannabis. Si tratta infatti di un principio attivo prescritto in dosi molto basse che rimangono costanti nel tempo. A differenza di altri farmaci che invece prevedono un aumento graduale nell’assunzione, per continuare a fare effetto, la cannabis rilassa senza dare dipendenza.

L’associazione tra Coronavirus e cannabis si può dunque fare come trattamento di supporto di quanti, a casa in quarantena, soffrono di forti stati di ansia e di stress.

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