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La storia:

La storia della nostra pianta comincia circa 10mila anni or sono.

Nasce in Asia, probabilmente Asia centrale, utilizzata per scopi medici, spirituali , religiosi o ricreativi da almeno 6000 anni.

Il più antico testo cinese sui farmaci risale al 2738 A.C., include più di 365 medicine derivate da minerali piante e animali. La catalogazione di centinaia di erbe medicinali e velenose ha aperto la strada allo sviluppo della medicina tradizionale cinese. Sheng Nung imperatore cinese (2738 A.C. -2698 A.C.) si considera come il padre della medicina cinese, l’opera a lui attribuita più famosa é il Classico sulle Radici di Erbe del Contadino Divino, contiene il primo riferimento all’utilizzo della cannabis come medicina.

La storia dell’antica Grecia ci racconta che la popolazione greca amano il vino ed erano soliti buttare la cannabis al fuoco e poi seduti intorno, inalavano il fumo.

Erodoto nel 5 a.C. scrive che gli sciti (popolazione seminomade di origine iranica) coltivavano e poi vaporizzavano la cannabis, egli descrive gli abiti di canapa fabbricati dai Traci come di bellezza pari al lino, e che nessuna persona che non avesse molta esperienza avrebbe saputo dire se fosse canapa o lino.

L’arrivo in Europa Centrale, Settentrionale e Occidentale risale probabilmente a 500 anni prima di Cristo.

 

Principi attivi e fibra: Come la storia ci insegna, ecco cosa regalava la pianta di marijuana sin dalla notte dei tempi.

La Chiesa Cristiana peró fece sentire subito la sua presenza, emise nel 1484 una bolla papale che ne vietó l’uso ai fedeli…

Ecco che  l’uso ricreativo della marijuana divenne una vera e propria tendenza tra gli intellettuali negli ambienti piú bordeline di Parigi, molti poeti del ‘800 raccontano nei loro testi della pianta salvifica.

LA FIBRA DI CANAPA

La canapa è il mezzo perfetto per l’archiviazione. I dipinti di Van Gogh, Gainsborough, Rembrandt, etc., furono stesi soprattutto su tele di canapa, così come praticamente la maggior parte dei dipinti su tela. La fibra di canapa resiste al calore, alla muffa, agli insetti e non si danneggia alla luce

Nel diciottesimo secolo, la cannabis era diffusissima in Nord America. La maggioranza dei terreni del fondatore degli Stati Uniti, George Washington, producevano la pianta di canapa. Nel 1850 gli Stati Uniti contavano 8.327 piantagioni di canapa, che si impegnavano soprattutto per la produzione di fibra.

L’80 % di abbigliamento, tendaggi, tappeti. Ma finì tutto questo con l’avvento del petrolio, quando si inserì nella lista nera delle droghe illegali la marijuana, alla pari di droghe letali come l’eroina. Quello di canapa era l’olio da lampada che illuminava maggiormente, una peculiarità preoccupante per i petrolieri.

 STORIA DELL’OLIO DI CANAPA

 

Il kerosene ed il petrolio rimpiazzarono l’olio di canapa per lampade, dopo la scoperta del petrolio in Pennsylvania nel 1859 e la monopolizzazione di John D. Rockefeller, dal 1870 in poi. I nascenti gruppi industriali americani puntavano soprattutto allo sfruttamento:

  1. Del petrolio per l’energia (Standard Oil – Rockefeller).
  2. Delle risorse boschive per la carta (editore Hearst).
  3. Delle fibre artificiali per l’abbigliamento (Dupont).

Tutti settori nei quali avevano investito grandi quantità di denaro. Ma avevano di fronte, ciascuno sul proprio terreno, la concorrenza naturale della canapa, e si unirono così per formare un’alleanza sufficientemente forte per batterla. Partì quindi un’operazione mediatica di demonizzazione, rapida, estesa ed efficace, grazie agli stessi giornali di Hearst, il quale ne aveva uno praticamente in ogni grande città. Il Marijuana Tax Act del 1938 ha di fatto terminato la coltivazione e l a trasformazione di canapa negli Stati Uniti; proibizione che si è successivamente diffusa in Europa e praticamente in tutto il mondo.

TABELLA CLASSIFICAZIONE DROGHE >>

Fermiamoci un attimo e proviamo meglio a capire tutte le proprietá di questa pianta, che accompagna la storia l’uomo da milioni di anni.

Cannabis sativa o Canapa è un genere di piante a fiore (angiosperma).

Costituisce insieme al luppolo (Humulus lupulus) la famiglia delle Cannabaceae, dette anche Cannabinacee.

Originaria dell’Asia Centrale ma coltivata da tempo immemorabile in Europa e in America.

Esistono tre tipi di sottospecie di Cannabis Sativa: Cannabis indica: che cresce spontaneamente nei paesi del sud, è alta circa un metro, ha un fogliame fitto ed è ricca di resina; Cannabis sativa: che cresce nei paesi del nord, è alta fino a sei metri ed ha un fogliame più rado. Cannabis ruderalis: fiorisce più precocemente di Cannabis indica e Cannabis sativa, raggiunge una minore altezza, ma è più resistente a climi estremi delle altre due specie. Dal punto di vista botanico le prime due sono praticamente indistinguibili. Quello che cambia è a livello di biosintesi di metaboliti secondari, quella che viene detta Cannabis sativa varietà indica produce una maggiore quantità di cannabinoidi, mentre la Cannabis sativa propriamente detta ne produce pochissimi e pertanto, in maniera regolamentata, si utilizza per la produzione di fibra tessile o da cordami.

Inflorescenze

  1. Fiori FEMMINILI: sono i fiori che portano il seme. sono composti da un calice contenete un ovulo e da uno o due pistilli. e’proprio li dove si trova la più alta concentrazione di resina.la resina cattura il polline che, in caso di fertilizzazione, cominciera’ a formarsi il seme.
  2. Fiori MASCHILI: sono di color bianco – giallognolo, giunti a maturazione rilasciano il polline e la pianta maschio, giunta alla fine del suo ciclo, muore.
  3. IMPOLLINAZIONE: anemofila (trasporto tramite il vento) e i fiori cominciano a svilupparsi almeno 60 giorni dopo la germinazione.
  4. FUSTO: La pianta di canapa ha un fusto eretto la cui altezza può variare da 1 a 5 metri.

In media a seconda delle varietà, delle condizioni del suolo, climatiche e ancora della densità di semina. Alcuni esemplari, superano anche i 7 metri.

 

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