Barcelona Cannabis Social Club, meglio di uno shop?
La questione sugli shop e Social Clubs e  e’ aperta:
Meglio apportare e contribuire alla salvaguardia del consumatore di THC in un Social Club? O acquistare erba senza Thc in uno shop cannabis in centro?
Ebbene si, anche qui a Barcellona sono spopolati gli shop che forniscono erbe senza THC. Puoi entrare dentro il negozio e comprare direttamente l’erba senza THC. Te la porti a casa e te la fumi. Invece cosa ti offre un Social Club? Beh a parte di un’alta gamma di prodotti con e senza THC, in un Club trovi un ambiente piacevole dove passare un paio d’ore invece di stare al bar. Di solito dentro un Club ci trovi un biliardo, le console, il bancone Bar, distributori automatici di snack e bevande. Un ambiente accogliente con divani e poltrone, bong, pipe e vaporizzatori. Sempre bella musica, solitamente rap e reggae.
I Cannabis Social club sono dei circoli privati, in cui i soli soci possono accedere, fumare liberamente marijuana e usufruire degli altri servizi offerti dal club. Questi sono nati grazie ad un vuoto legislativo, infatti in Spagna è illegale fumare in pubblico ma non è punibile la coltivazione a scopo personale e l’uso in luogo privato. I club per i soci sono un luogo confortevole, dove ci si può sentire parte di una comunitĂ , socializzare, divertirsi, abbandonare all’esterno le preoccupazioni quotidiane e rilassarsi. Qui si trova tutto ciò che un amante della cannabis può bramare:
Diverse tipologie di marijuana sativa e indica con varie percentuali di THC.
Bong e vaporizzatori per un esperienza piĂą intensa.
Per giunta all’interno dei club è presente un personale cordiale e preparato, pronto a consigliare le erbe migliori o a dare indicazioni su quale prodotto acquistare a seconda dei gusti del cliente. Saranno anche in grado di indirizzare i neofiti al tipo di cannabis adatto a loro e a chiarire ogni dubbio sugli effetti e le sostanze contenute nella cannabis che li causano. Questi sono ambienti sicuri dove gli avventori fumano e discutono in tranquillitĂ , perfetti per chi vuole passare qualche ora in pace o distrarsi con le varie console o biliardi presenti in alcuni club.
2018 in Italia stanno accadendo delle cose molto interessanti per quanto riguarda il settore cannabico. Infatti una nuova moda e’ esplosa, quella di fumarsi la canapa, vediamo come. Approfondiremo in questo articolo le vicende che stanno accadendo in Italia. L’erba si puo’ comprare tranquillamente dal tabaccaio, o addirittura nei paesi come la Svizzera la compri al LIDL.
La nuova frontiera del fumatore…
si vende di tutto e a prezzi variati, parliamo di 3 euro che posso arrivare fino ai 25 euro al grammo. Il mercato legale e’ davvero ampio, si posso trovare infiorescenze di canapa industriale monoiche e dioiche come la Futura 75, Carmagnola, Finola, Compolti ecc.. Queste varietĂ , dipendendo dalla genetica, posso offrire dei fiori senza semi se vengono selezionate le dioiche. Per coltivare la canapa, bisogna essere in possesso di una regolare licenza agricola e un terreno. Meglio ancora se si hanno delle serre per evitare il rischio di impollinazioni.
I test:
La canapa, prima di essere venduta va sottoposta a severi test per autentificare che e’ priva di principio attivo e la soglia tollerata e’ lo 0,2 % di THCÂ pero’ per quanto riguarda il CBDÂ non ha limite per la percentuale, infatti si posso trovare sul mercato erbe con 16-18% di CBD. Personaggi famosi come J-Ax hanno aperto il loro negozio a milano, il “Mister Nice” Gue’ Pequeno ha le sue bustine e il suo marchio ZCM. Pero’ dietro la legalitĂ si nasconde come sempre un mercato nero speculativo, si sono riscontrate analisi false dichiarando meno del quantitativo di thc permesso dalla legge, erbe arricchite con estrazioni di terpeni, e sopratutto la trappola per raggirare la giurisdizione, infatti coltivare canapa e’ legale , pero’ la marihuana no. Molte erbe che troverai negli shoop in Italia sono dichiarate come canapa industriale ma in realtĂ sono incroci di marihuana senza thc con sapore e odore similari a una Kush,Orange alla Haze ecc…
Uso di medicinali tradizionali in calo tra pazienti che provano il CBD
Uno studio dimostra che:
Nuove e interessanti collaborazioni sul fronte dell’industria della cannabis.  HELLO MD, la community statunitense da 150.000 iscritti con l’obiettivo di mettere in contatto pazienti, medici, esperti e aziende sul tema della cannabis, e Brightfield Group, società di ricerca al servizio di organizzazioni attive in questo stesso business.
Risultato di tale cooperazione è un importante studio, basato sulla raccolta dati di 2.500 membri del gruppo sull’uso del CBD a scopo terapeutico.
La ricerca fa luce sulla composizione dei fruitori e sui metodi di consumo da essi favoriti.
il mercato del cbd offre…
Il 58% dei consumatori sono donne, le quali preferiscono assumerlo tramite vaporizzatori o, in alternativa, inalarne il fumo od ancora ingerire le sue varianti commestibili.
850 aziende operative nella produzione di derivati della marijuana e la spesa mensilmente sostenuta dai consumatori va dai venti agli ottanta dollari.
Il dato più importante rilevato riguarda, però, il cambiamento del tipo di terapie.
E’ stato infatti dimostrato come, dopo aver provato il CBD, il 42% abbia abbandonato la medicina tradizionale in favore dell’esclusivo uso del cannabidiolo.
Tale percentuale è composta da pazienti affetti dalle più disparate condizioni: insonnia, depressione, ansia, dolori alle articolazioni e ancora morbo di Crohn, epilessia e sclerosi multipla.
L’80% degli intervistati fornisce in proposito un feedback positivo e conferma l’estrema efficacia del CBD, elogiandone le proprietà analgesiche, infiammatorie e rilassanti, mentre il 3% lo trova “inefficace o solo parzialmente efficace”.
La marijuana “uccide” la proteina che scatena l’Alzheimer
I malati di Alzheimer solo in Italia sono oltre i 600.000 e a causa dell’invecchiamento della popolazione il loro numero è destinato a crescere. C’è quindi, la necessità di scoprire cure per combattere questa patologia.
Nel nostro Paese la spesa per l’assistenza superano gli 11 miliardi di euro, di cui 8 sono a carico delle famiglie.
Il THC, il delta-9-tetraidrocannabinolo, il principio attivo della marijuana che se inalato o ingerito può causare euforia, rilassamento, percezione spazio-temporale alterata, ma anche alterazioni uditive, olfattive e visive, ansia, disorientamento, stanchezza, e stimolazione dell’appetito. Insomma gli effetti tipici provati da chi fa uso di cannabinoidi. Il THC, però, secondo lo studio riduce i livelli di una proteina, la beta amiloide, che è all’origine proprio dell’Alzheimer. Questa proteina, infatti, inizia il suo processo distruttivo aggregandosi in ammassi che alterano le comunicazioni tra le sinapsi nel cervello dei soggetti affetti da Alzheimer molto prima di formare le caratteristiche placche.
La ricerca, pubblicata sul journal Aging and Mechanisms of Disease, rivela come il THC impedisca l’azione di questa proteina nelle cellule nervose. Prevenire l’accumulo di beta amiloide nel cervello è quindi un modo efficace di attaccare l’Alzheimer.
I ricercatori hanno spiegato che le cellule nervose contengono recettori che sono attivati da alcune molecole che si chiamano endocannabinoidi. Questi lipidi sono prodotti naturalmente dalle cellule nervose e aiutano la “comunicazione” tra le stesse cellule. Il THC contenuto nella marijuana è del tutto simile agli endocannabinoidi e attivano gli stessi recettori, riuscendo a proteggere le cellule nervose.
La storia dell’antica Grecia ci racconta che la popolazione greca amano il vino ed erano soliti buttare la cannabis al fuoco e poi seduti intorno, inalavano il fumo.
Erodoto nel 5 a.C. scrive che gli sciti (popolazione seminomade di origine iranica) coltivavano e poi vaporizzavano la cannabis, egli descrive gli abiti di canapa fabbricati dai Traci come di bellezza pari al lino, e che nessuna persona che non avesse molta esperienza avrebbe saputo dire se fosse canapa o lino.
L’arrivo in Europa Centrale, Settentrionale e Occidentale risale probabilmente a 500 anni prima di Cristo.
Principi attivi e fibra: Come la storia ci insegna, ecco cosa regalava la pianta di marijuana sin dalla notte dei tempi.
La Chiesa Cristiana perĂł fece sentire subito la sua presenza, emise nel 1484 una bolla papale che ne vietĂł l’uso ai fedeli…
Ecco che l’uso ricreativo della marijuana divenne una vera e propria tendenza tra gli intellettuali negli ambienti piĂş bordeline di Parigi, molti poeti del ‘800 raccontano nei loro testi della pianta salvifica.
LA FIBRA DI CANAPA
La canapa è il mezzo perfetto per l’archiviazione. I dipinti di Van Gogh, Gainsborough, Rembrandt, etc., furono stesi soprattutto su tele di canapa, così come praticamente la maggior parte dei dipinti su tela. La fibra di canapa resiste al calore, alla muffa, agli insetti e non si danneggia alla luce
Nel diciottesimo secolo, la cannabis era diffusissima in Nord America. La maggioranza dei terreni del fondatore degli Stati Uniti, George Washington, producevano la pianta di canapa. Nel 1850 gli Stati Uniti contavano 8.327 piantagioni di canapa, che si impegnavano soprattutto per la produzione di fibra.
L’80 % di abbigliamento, tendaggi, tappeti. Ma finì tutto questo con l’avvento del petrolio, quando si inserì nella lista nera delle droghe illegali la marijuana, alla pari di droghe letali come l’eroina. Quello di canapa era l’olio da lampada che illuminava maggiormente, una peculiaritĂ preoccupante per i petrolieri.
 STORIA DELL’OLIO DI CANAPA
Il kerosene ed il petrolio rimpiazzarono l’olio di canapa per lampade, dopo la scoperta del petrolio in Pennsylvania nel 1859 e la monopolizzazione di John D. Rockefeller, dal 1870 in poi. I nascenti gruppi industriali americani puntavano soprattutto allo sfruttamento:
Del petrolio per l’energia (Standard Oil – Rockefeller).
Delle risorse boschive per la carta (editore Hearst).
Delle fibre artificiali per l’abbigliamento (Dupont).
Tutti settori nei quali avevano investito grandi quantità di denaro. Ma avevano di fronte, ciascuno sul proprio terreno, la concorrenza naturale della canapa, e si unirono così per formare un’alleanza sufficientemente forte per batterla. Partì quindi un’operazione mediatica di demonizzazione, rapida, estesa ed efficace, grazie agli stessi giornali di Hearst, il quale ne aveva uno praticamente in ogni grande città . Il Marijuana Tax Act del 1938 ha di fatto terminato la coltivazione e l a trasformazione di canapa negli Stati Uniti; proibizione che si è successivamente diffusa in Europa e praticamente in tutto il mondo.
Fermiamoci un attimo e proviamo meglio a capire tutte le proprietá di questa pianta, che accompagna la storia l’uomo da milioni di anni.
Cannabis sativa o Canapa è un genere di piante a fiore (angiosperma).
Costituisce insieme al luppolo (Humulus lupulus) la famiglia delle Cannabaceae, dette anche Cannabinacee.
Originaria dell’Asia Centrale ma coltivata da tempo immemorabile in Europa e in America.
Esistono tre tipi di sottospecie di Cannabis Sativa: Cannabis indica: che cresce spontaneamente nei paesi del sud, è alta circa un metro, ha un fogliame fitto ed è ricca di resina; Cannabis sativa: che cresce nei paesi del nord, è alta fino a sei metri ed ha un fogliame più rado. Cannabis ruderalis: fiorisce più precocemente di Cannabis indica e Cannabis sativa, raggiunge una minore altezza, ma è più resistente a climi estremi delle altre due specie. Dal punto di vista botanico le prime due sono praticamente indistinguibili. Quello che cambia è a livello di biosintesi di metaboliti secondari, quella che viene detta Cannabis sativa varietà indica produce una maggiore quantità di cannabinoidi, mentre la Cannabis sativa propriamente detta ne produce pochissimi e pertanto, in maniera regolamentata, si utilizza per la produzione di fibra tessile o da cordami.
Inflorescenze
Fiori FEMMINILI: sono i fiori che portano il seme. sono composti da un calice contenete un ovulo e da uno o due pistilli. e’proprio li dove si trova la piĂą alta concentrazione di resina.la resina cattura il polline che, in caso di fertilizzazione, cominciera’ a formarsi il seme.
Fiori MASCHILI: sono di color bianco – giallognolo, giunti a maturazione rilasciano il polline e la pianta maschio, giunta alla fine del suo ciclo, muore.
IMPOLLINAZIONE: anemofila (trasporto tramite il vento) e i fiori cominciano a svilupparsi almeno 60 giorni dopo la germinazione.
FUSTO: La pianta di canapa ha un fusto eretto la cui altezza può variare da 1 a 5 metri.
In media a seconda delle varietĂ , delle condizioni del suolo, climatiche e ancora della densitĂ di semina. Alcuni esemplari, superano anche i 7 metri.
La costituzione in Spagna protegge la libertà del cittadino che, nello spazio privato di casa sua è libero di fare un po’ quello che gli pare; fumarsi una canna; anche coltivare qualche piantina per il proprio consumo personale.
Allo stesso tempo, la costituzione difende il diritto dei cittadini di creare associazioni di qualsiasi tipo. Da qui l’idea di creare associazioni di consumatori di cannabis per coltivare e consumare collettivamente la marijuana.
Sono oltre 300 i Cannabis Social Club presenti nel territorio catalano che operano alla luce del sole. Il Parlament de Catalunya ha approvato la legge che regolamenta l’attività di tutte le associazioni di consumatori di cannabis sul territorio, giuridicamente inquadrate come associazioni senza scopo di lucro di consumatori di cannabis.
La strada è iniziata nel 2015 con una campagna di raccolta firme portata avanti dal gruppo Rosa Verda e sottoscritta da 56mila persone.
“L’articolo 368 del codice penale spagnolo sancisce che il delitto di traffico di droga è un reato contro la Salute Pubblica”.
In Spagna in un’associazione dove tutti sono giĂ consumatori di cannabis e si riuniscono per fumarla, non ci può essere la facilitazione del reato. Il consumo proprio, il consumo condiviso e la coltivazione per autoconsumo sono considerati comportamenti atipici, ma non reati contro la salute pubblica. In questo modo i Cannabis Social Club esistono nel rispetto della legge usufruendo del rispetto, che ha la costituzione spagnola per la libertĂ personale.
ATTENZIONE!!! La legge spagnola prevede: nel caso in cui le forze dell’ordine trovino una persona in strada in possesso di droghe leggere, oltre a requisirle, eleva una contravvenzione che generalmente ammonta a 300 euro, ma in certi casi o in presenza di recidiva l’importo può essere anche abbondantemente superiore. Questo nel caso dell’uso personale.
Lo spaccio invece è reato penale, e anche se le leggi per il traffico di marijuana sono più morbide di quelle italiane, è previsto il carcere. Stesso discorso per chi si mette alla guida dopo aver fumato: se la polizia vi ferma e vi sottopone al droga test e questo risulta positivo, sono guai!
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