Cannabis legale, la Germania manda in “fumo” i suoi dogmi!
Le cose cambiamo, succede anche nel paese dove le regole fanno parte organicamente del DNA tedesco, ora pare si stia aprendo alla cannabis legale. La notizia è di queste ore, che secondo alcuni è una delle conseguenze della svolta “green” che il mondo sta seguendo. Tuttavia, i tedeschi sottobanco avevano già avviato un’importante produzione di cannabis medica già dal 2017, l’intento dei tedeschi è quello di diventare leader del mercato. Verrebbe da pensare che con il mercato dell’auto in crisi, puntino alla cannabis legale come alternativa di mercato sostitutivo. Comunque, se hanno deciso di fare questo importante passo anche e forse soprattutto ideologico, questo vuol dire che hanno un interesse importante nel settore.
La Germania in effetti potrebbe diventare uno dei leader europei e mondiale nella produzione di cannabis, di certo non mancano di risorse economiche per farlo. Questo fatto sarà significativo, sì perché innesterà una sistematica legalizzazione in molti altri paesi europei, il motivo? Ovvio, a chi volete che esportino poi il prodotto i tedeschi se la cannabis legale non è accettata in tutti gli altri paesi? Questo vuol dire che presto sia in Italia che nel resto d’Europa cadranno gli stessi dogmi che stanno cadendo in Germania. Avremo un nuovo mondo a cui sarà stata data la “liberta” a questa pianta dopo un secolo di oscurantismo politico ed economico! Chiaramente questo è possibile solo perché dietro la cannabis legale si cela l’affare, quel business che ovviamente arricchisce e fa crescere il PIL. Ma tant’è e ben venga, se il business ci riporta un po’ di libertà in più sarà un motivo per apprezzarne le sue qualità, che ogni tanto stanno dalla parte di tutti.
Dall’industria pesante alla marijuana
Certo non sarà questo il futuro economico della Germania, almeno non per ora, le BMW ancora tirano seppure con meno enfasi. Ma dalle parti del Bundestag di Berlino non stanno con le mani in mano, sanno che prima o poi dovranno fare i conti gli asiatici. In campo automobilistico hanno goduto di ottimi decenni ma la festa sta per finire, complice ovviamente anche la crisi economica. Per questo motivo si apre al “green”, alla cannabis in modo particolare perché come sappiamo rende molto di più dei pomodori. Questo quindi non esclude che in futuro i tedeschi diventino leader nel settore della cannabis legale, questo vuol dire produzione e lavorazione. Perché dalla canapa si possono ricavare decine di prodotti, tutti di qualità e molti con indirizzo medico curativo, capito ora perché sono interessati?
Possiamo starne certi, i tedeschi faranno di tutto per far crescere questo affare, e per farlo faranno pressioni anche su altri paesi affinché il mercato si uniformi. In altre parole, che poi acquistino i prodotti derivati dalla marijuana prodotto sul suolo germanico. Come a dire che, dopo averci riempito di auto malsane ci daranno tanto da fumare per la nostra salute, il nostro benessere e stile di vita tutto green. In queste ore se ne discute anche in Italia, forse qualcuno a recepito un invito da Berlino. Non importa, quel che conta è che il bigottismo si metta finalmente in cantina e si apra la mente, ma soprattutto si passi alla cannabis legale. Un passaggio che è un ritorno al passato, quando la canapa era usata per creare di tutto oltre che fumarla. Questa pianta si trova in natura, così come il rosmarino, se la Terra ci ha dato un dono così un motivo dovrà pur esserci, quindi cogliamone i frutti.
Cade l’ultimo muro della Germania
Nel paese hanno fatto la caccia alle streghe per 50 anni, i legislatori in tutto questo tempo hanno contrastato con tutte le forse la cannabis. Ovviamente sbagliando e oggi sono in prima fila a porre rimedio a questo ritardo ideologico e culturale. Il partito conservatore della Merkel, il CDU che da sempre ha osteggiato ogni tipo di droga compresa la canapa, oggi cambia idea. E tempo di cambiamenti e con essi cadano mille tabù che erano solo nella mente di chi ragionava per stereotipi e mai con senso logico. Questo è comunque una buona occasione per la Germania, la cannabis legale lancerà il paese verso un nuovo paradigma sociale, sicuramente più aperto e tollerante.
Del resto, i tedeschi dal dopoguerra sono stati ammansiti dal senso di colpa che pesava sulle generazioni passate. Ora i tempi sono maturi per un cambio di mentalità, del resto è caduto un muro appena 30 anni fa, ora cade quello contro la cannabis. Due posizioni differenti ma che spiegano il modus operandi tedesco, che in effetti non è mai troppo tardi per cambiare le regole e in questo caso avvantaggiarsene. I numeri sono comunque più convincenti delle ideologie, infatti, sono previsti introiti per circa 8 miliardi di euro entro 5/6 anni. Questo può dare il senso di questa inversione a U da parte della Germania, che notoriamente non disdegna il “soldo”, la grana insomma.
Perché il business non guarda in faccia a nessuno
Che conosce la storia sa che la cannabis fu vietata dal business organizzato perché fuori controllo, chiunque poteva coltivarla e così non va bene. Oggi il business scopre le sue carte e si getta anima e corpo sulla cannabis legale, ovviamente prodotta a livello industriale. Certamente questo porterà anche benefici per produttori indipendenti e piccole organizzazioni locali, ma è un effetto collaterale inevitabile. Il colore dei soldi è verde, con la cannabis questo acquisisce ancor più veridicità, specie quando sono interi Governi a prendersene carico. Il tutto nel nome del progresso umano e soprattutto economico, che sappiamo essere davvero il motore di tutto.
Bene, che dire, la Germania sarà l’alfiere che aprirà definitivamente le porte alla cannabis legale. Lo fai per i suoi interessi ma in fondo chissenefrega, che sia la volta buona che questa pianta venga riabilitata per quel miracolo che è sempre stata. Si metta fine una volta per tutte alla discriminazione e criminalizzazione senza senso, certo guadagnandoci sopra, ovvio. In fondo ogni conquista non è mai gratis né scontata. Ma questa volta avremo la certezza che tutto andrà bene e finalmente vedremo la cancelliera farsi due tiri!
Cannabis terapeutica per cani e gatti, quando e perché usarla
Se state pensando sia uno scherzo vi diciamo subito che non lo è, tutt’altro, la cannabis terapeutica per cani e gatti è un fatto reale. Facciamo prima di tutto un breve excursus per vedere di cosa stiamo parlando quando citiamo la cannabis terapeutica. In questo caso parliamo di olio CBD, precisando che si tratta di un prodotto assolutamente a norma di legge e concretamente innocuo. Infatti, l’olio CBD per uso terapeutico, in questo caso destinato ai nostri amici pelosi, non contiene più dello 0.3% di THC. Legale quindi in Italia e altri paesi europei dove viene commercializzato senza alcun tipo di problema. CBD in altre parole non è altro che l’acronimo del cannabidiolo, ovvero uno degli elementi principali contenuti nella canapa. Che contrariamente al tetraidrocannabinolo non ha controindicazioni da effetto psicoattivo.
Di fatto la cannabis terapeutica per cani e gatti, sotto forma di olio CBD, rappresenta un buon sistema per migliorare il rapporto con gli animali. Questo soprattutto perché può alleviare i loro malesseri, paure stress. Non dimentichiamo che questi animali sono domestici solo perché noi scegliamo per loro che sia così, ma in realtà la loro natura è tutt’altra. Ovviamente prima di qualsiasi sperimentazioni sugli animali, gli effetti positivi dell’olio CBD sono stati testati sull’uomo. Di fatto una volta tanto siamo stati noi a fare da cavia per i nostri animali, per cui anche questo aspetto ha i suoi lati etico-morali!
L’olio CBD per il cane
Il cane è il nostro migliore amico per eccellenza, lo è da sempre per cui ce ne prendiamo cura con attenzione e facciamo che non gli manchi mai nulla. La cannabis terapeutica per cani e gatti, quindi per animali domestici, può aiutare i pelosi in vari modi. Ad esempio, avete mai pensato quando può essere stressante per un cane i rumori forti della musica ad alto volume o peggio i fuochi di artificio? Per un cane superare un certo livello di decibel vuol dire paura, agitazione e stress. Con un estratto d’olio CBD queste sue paure possono scomparire o alleviarsi drasticamente.
Ovvio che non stiamo parlando di “drogare” o sedare il cane per non farlo “soffrire”, ma semplicemente di dargli un aiuto per allentare le sue tensioni. E chiaramente con gli estratti e prodotti di questo tipo il problema si risolve, si tratta di evidenze già provate anche se in corso di sperimentazione. È utile sapere per capire il fenomeno, che durante gli spettacoli dove si lanciano fuochi d’artificio con scoppi assordanti, gli animali vanno in tilt. Purtroppo, insieme ai pelosetti vanno in tilt anche i centri veterinari, infatti, aumentano le problematiche conseguenza dei fuochi o dei rumori eccessivi delle feste. Le ricerche in questo ambito specifico sono tutt’ora in corso e forse ci vorrà ancora un po’ prima di una definitiva dichiarazione finale. Tuttavia, le prove finora disponibili ci dicono che per gli animali l’olio CBD può ridurre lo stress dei cani, quindi migliorandone di fatto la qualità della vita. Quello che invece è certo, è che il CBD si attiva con il sistema endocannabinoide (ESC) senza legarsi ai recettori CB1 e CB2 come il THC. In concreto producendo moltissimi effetti positivi per i nostri amici a quattro zampe.
Quando usare l’olio CBD con il gatto
Il gatto non è un animale facile, lo consideriamo domestico ma di fatto non lo è anche se spesso ce lo ritroviamo sul divano. Il gatto è un animale indipendente e dallo spirito libero. Anche se poi ci sono sempre le eccezioni di gatti pigri e poco inclini alla vita “selvaggia” fuori casa. La cannabis terapeutica per cani e gatti è ovviamente un’opzione, che nel caso del gatto rappresenta un buon metodo per renderlo meno aggressivo. Non si tratta di cambiare la sua natura, semplicemente solo di alleviare quel lato felino poco docile, chiaro che non tutti i gatti hanno questa caratteristica. Ci sono gatti che sono docili, come già detto pigri e poco attivi, mentre altri sono spesso un problema tenerli a bada specie quando sono in casa.
Ci sono comunque altre importanti motivazioni per le quali si può usare la cannabis, ad esempio quando i gatti soffrono per l’ansia, stress o per problemi infiammatori. Altro problema che potrebbe essere alleviato ad esempio, è la perdita di appetito, cosa che capita a molti felini domestici. Queste particolari problematiche si possono alleggerire e in molti casi risolvere con l’olio CBD. Ci poi sono altre condizioni più gravi, come l’artrite, pancreatite, l’asma o le conclamate patologie intestinali. Moltissimi gatti si ammalano proprio a causa del cibo, con problemi anche gravi che possono dare dolori molto forti e strazianti. Con l’uso dell’olio questi dolori si possono alleviare molto garantendo al gatto una vita meno dolorosa e più facile.
Dove trovare l’olio CBD e come somministrarlo
Siamo arrivati quindi alla domanda di rito, quella che interessa tutti coloro che hanno letto fin qui, giustamente. La prima cosa che ti consigliamo è quella di confrontarti con il tuo veterinario su questo tema, molti spesso consigliano questa soluzione. La cannabis terapeutica per cani e gatti è comunque facilmente reperibile. I cannabis shop o negozi che vendono derivati della canapa in genere hanno anche gli estratti. Per quanto riguarda la somministrazione questa varia in basa alla taglia dell’animale, e va da 0,1 a 0,5 mg di CBD per kg pesato dall’animale.
Una volta avuto l’ok del veterinario, ammesso che non sia stato lui per primo a consigliarvi questa terapia, potrete somministrare l’olio all’animale. Ovviamente rispettando i dosaggi consigliati e annotando eventuali reazioni avverse nell’animale specie alle prime somministrazioni. Se non si notato particolari comportamenti che non rientrano nella norma, allora vuol dire che il cane o gatto tollera perfettamente. A questo punto sarà l’inizio di un percorso che migliorerà sensibilmente la qualità della vita degli animali e conseguentemente il vostro rapporto con loro. È ovvio che stiamo parlando di una somministrazione attenta e controllata, con prodotti di qualità a base di cannabis.
In ultima analisi la cannabis terapeutica per cani e gatti è un’evoluzione che va incontro a quei sentimenti di etica e moralità. Per cui evitando sofferenze inutile ai nostri animali e soprattutto risolvendo i loro problemi di salute, faremo una gran cosa per loro ma anche per noi stessi!
Per ora non ci sono etichette come altri prodotti, tipo d.o.p., d.o.c. ma la qualità della marijuana ha ovviamente la stessa importanza per i consumatori. Anche se può sembrare “strano”, tra i consumatori di cannabis c’è chi pretende e a ragion veduta, la qualità del prodotto. Perché ovviamente la marijuana non è tutta uguale, cambia per varietà della pianta, del paese dove viene coltivata, del clima ecc. Questo quindi porta a differenze che spesso sono sostanziali e un consumatore abituale attento ne nota immediatamente la differenza. Di seguito vedremo come riconoscere una buona o cattiva qualità della marijuana.
Controllare la forma e aspetto
È buona regola fare attenzione a ciò che si sta acquistando, controllate che non vi siano rametti e semi. Perché oltre ad aumentarne il peso e quindi il costo, la qualità della marijuana sarà davvero scarsa e di un sapore pungente. Controllare che ci siano dei fiori belli verdi, quindi l’aspetto deve tendere sul colore verdognolo e non marrone.
Se la colorazione è scura, quindi sul marrone, vuol dire che non di buona qualità. Valutare anche il colore dei cristalli, ovvero le parti dove il THC si concentra maggiormente, più questi sono presenti migliore è la qualità. Attenzione, i cristalli devono essere opachi non trasparenti, perché altrimenti vuol dire che non sono completamente sviluppati, di conseguenza sarà di minore qualità.
Sentirne l’odore
Il profumo della marijuana di qualità è intenso, lo senti forte e chiaro all’olfatto. Più è forte e gradevole migliore sarà la cannabis e più intenso sarà il piacere di fumarla. La qualità della marijuana si percepisce anche a “naso”, certo per abituali consumatori, questo è sicuramente più facile.
Se l’odore non è intenso e gradevole, al contrario odora di erbetta appena tagliata o peggio odora di muffa, allora evitare come la peste. Si tratta indubbiamente di marijuana di pessima qualità e non offrirà alcun significativo piacere nel fumarla. Il cattivo odore indica una coltivazione poco accorta o un’essicazione mal fatta, in ogni caso non è indice di qualità.
Densità e umidità
Sono due metodi che consentono una buona valutazione della qualità della marijuana. La densità, per esempio quando si rolla una canna non deve compattarsi troppo, altrimenti poi risulta difficoltoso anche fumare la marijuana. Deve essere omogenea ma non diventare un tutt’uno, se così è vuol dire che non è stata essiccata e setacciata bene.
In quanto all’umidità anche qui occorre fare un po’ di attenzione, diciamo che l’umidità è contemplata, essendo erba è ovvio. Tuttavia, entro certi limiti, altrimenti un’elevata umidità compromette notevolmente la qualità della marijuana, oltre al fatto che un po’ di scorta potrebbe marcire in poco tempo!
Questi sono i principali metodi di valutazione della marijuana, almeno quelli che più frequentemente si possono riscontrare quando si acquista. In ogni caso facili che consentono davvero di fare fin da subito una valutazione qualitativa del prodotto, con un po’ di attenzione si potrà fumare solo erba di qualità. Evitando appunto di incappare in prodotti che avranno un cattivo sapore e non offriranno alcun piacere!
Eliminare odore della ganja, i 5 trucchi più facili
Metti che sei in casa con gli amici e ti spari un bel cannone, ci può stare, poi come pensi di eliminare odore della ganja! Questa è una situazione ricorrente, che ci siano gli amici o meno non cambia, l’odore dopo aver fumato c’è e si sente. Per questo è necessario essere accorti ed avere a disposizione una serie di opzioni risolutive. Ovvio questo è un problema che si pone nel momento che vivete in casa con i genitori che non condividono esattamente il vostro life style ???? Per quando ci prendiamo una pausa magari in un momento in cui in casa non c’è nessuno, dobbiamo sapere come eliminare odore della ganja.
Ci sono alcune semplici soluzioni adottabili nella maggior parte dei casi, piccoli trucchi che di fatto eliminano l’odore dalla stanza. Ovviamente non occorre dirlo, la prima cosa da fare è aprire le finestre e arieggiare, ma questo risolve parzialmente.
Vediamo di seguito come affrontare il problema.
Soluzione spirituale … Tenete a portata di mano del buon incenso, di quelli che inebriano le vie respiratorie superiori e che danno un senso di piacere olfattivo. L’incenso ha un odore profondo in grado di coprire moltissimi odori anche i più ostinati. La mamma ne sarà piacevolmente colpita e non mancherà di chiedervi il motivo dell’incenso, a quel punto buttatela sul religioso, funziona sempre ????
Soluzione cineforum … Magari ti sei fatto un cannone guardando un bel film, perché no, ad ogni buon film non può mancare il popcorn, con annesso cannone ovvio … Cuocere il popcorn produce un profumo abbastanza coprente per eliminare odore della ganja, magari una piccola parte fatela bruciacchiare, copre ancora meglio. Ovviamente poi il popcorn è da sgranocchiare accompagnato da una birretta fresca, inteso!
Soluzione alla caffeina … Il profumo del caffè e semplicemente divino, ammalia e coinvolge, ma soprattutto riesce ad eliminare odore della ganja in modo molto gradevole. In questo caso usate la moca, la classica caffettiera e fatevi un po’ di buon caffè. L’odore si confonderà con la ganja, ma oltre a questo prendete del caffè macinato o meglio in chicchi e scaldatelo, come una sorta di tostatura. Il profumo che produrrà coprirà completamente l’odore della ganja.
Soluzione acetosa … Sappiamo che l’aceto è un ottimo cattura odori, si usa metterlo in un bicchiere nel frigo quando non acceso per eliminare il cattivo odore. Per eliminare la ganja non è sufficiente metterlo in un bicchiere e aspettare che sparisca l’odore del fumo, quindi mettetelo su una pentola e scaldatelo. Evaporando produce un odore acre forte che elimina in pochissimo tempo ogni altro profumo e odore … il problema sarà poi giustificarlo in casa ????
Soluzione profumata … Sicuramente è quella meno impegnativa, stiamo parlando di deodorante, quindi spruzzare del profumo in casa in dosi più o meno massicce. È una buona soluzione ma ha qualche controindicazione, occorre spruzzare tanto e non è garantito che riesca a eliminare odore della ganja completamente. Oltre tutto stiamo parlando di sostanze chimiche, quindi occorre fare attenzione a non esagerare.
Ecco, questi sono alcuni rimedi per eliminare il l’odore del fumo in casa, tra tutti, ci permettiamo di consigliare l’incenso. Sì, certo fa un po’ “zen” ma funziona
Fateci sapere quali metodi usate oltre questi suggeriti.
Stando ai dati reperibili la situazione altalenante dei prezzi del mercato cannabis pone alcune riflessioni, la prima sulla qualità. Il prodotto in alcuni casi e questi dipendenti da regioni e paesi, nell’ultimo anno ha subito variabili spesso non sottovalutabili. Periodi in cui la domanda era crescente di contro ad altri in cui scendeva vertiginosamente, il dato interessante da valutare è relativo alla qualità. Infatti, indipendentemente dal prezzo di mercato in discesa, in alcuni periodi malgrado i prezzi scendessero la domanda era stazionaria o in calo.
Questo si spiega con una semplice parola, qualità, i fiori prodotti a fine primavera erano di qualità bassa, di conseguenza non hanno attirato il mercato. Da queste risultanze si evidenzia che sì, il mercato vuole il prodotto, ma non ha tutti costi, preferendo cannabis di qualità. Da questo dovrebbe essere chiaro che un mercato cannabis a ribasso trascurando la qualità non potrà funzionare e questa è sicuramente una buona notizia.
Il futuro della cannabis
Il settore ovviamente crescerà ancora molto nei prossimi anni, di conseguenza anche l’interesse da parte dei consumatori e soprattutto rivenditori. I dealer faranno da megafono al mercato cannabis, le nuove aperture di coffee shop alimenteranno così la domanda. La quale possiamo ipotizzare si orienterà su un prodotto di qualità con un prezzo adeguato, probabilmente non alimentando una concorrenza con prodotti scarsi. Tutto questo è doppiamente positivo. Il livellamento della richiesta se percentualmente più alta nei prodotti di qualità, di fatto annienta ogni possibile concorrenza ribassista.
Tutto quello che si può aspettare dal mercato cannabis attualmente in evoluzione, è solo una costante crescita con migliaia di nuovi punti vendita nel mondo. Un fatto positivo per il settore, il quale beneficerà della popolarità che accresce tra i non consumatori che di fatto saranno potenziali clienti. Il tutto comunque ampiamente favorito da governi che vedono come un’opportunità di crescita anche economica aprirsi al settore. La cannabis così come l’hanno bandita, entro i prossimi anni ritornerà ad essere un prodotto al pari di molti altri con una vendita regolamentata da leggi chiare e penalizzanti.
Investire nel mercato cannabis
Lo abbiamo scritto anche in altre occasioni, investire nella cannabis oggi vuol dire investire nel futuro, sentirsi come Bill Gates negli anni ’70. C’è tutto un mondo da costruire in questo settore, sicuramente i primi “muratori” saranno quelli che ne trarranno i maggiori vantaggi. Chiaramente stiamo parlando del mercato legale, che con buona pace per quello illegale lo sostituirà alla grande, con i vantaggi sociali che possiamo immaginare. Le possibilità sono davvero tante coglierle non è né impossibile né complicato, se poi siete anche dei consumatori del prodotto le cose andranno anche meglio.
Dopo il rallentamento di agosto, anche le quotazioni in borsa delle maggiori compagnie legate alla cannabis hanno ripreso con ottimi guadagni. Questo indica che il mercato accoglie con favore questo prodotto, la borsa lo sostiene e chi investe può contare su una crescita futura senza problemi. Chiaramente quando diciamo “investire” non necessariamente intendiamo la borsa, tuttavia anche in questo modo si può sostenere il mercato cannabis e fare affari!
Chissà in quanti ci hanno pensato ma non hanno idea di come fare, di seguito scopriamo i metodi per realizzare hashish fatto in casa. Va premesso che l’hashish si ottiene attraverso un estratto di cannabis prodotto con la separazione dei tricomi della pianta. Giusto per capirne il principio, i tricomi sono particelle dall’aspetto cristallino le quali sono secrete dalla pianta di marijuana, in particolare dai fiori. Si otterrà così particelle molto “cariche” di cannabinoidi e quindi qualitativamente superiori.
L’hashish si otterrà separando i tricomi da ogni parte della pianta, foglie, rami e fiori, che dovranno essere riscaldati per compattarli in panetti di concentrato di cannabis. Questo ci aiuterà a capire meglio come usare i vari metodi per ottenere hashish fatto in casa con facilità e senza strumenti particolari.
Sfregare a mani nude
È sicuramente il metodo più semplice e rudimentale per produrre hashish fatto in casa, un sistema ancora molto diffuso in India e Nepal. Occorre anche dire che questa soluzione seppur semplice necessita di tempo e ha una resa non eccezionale, vediamo come procedere.
Cosa occorre:
Procurarsi cime di cannabis non essiccate, non usare gli scarti essiccati delle cime.
Ovviamente le mani pulite.
I passaggi:
Lavare bene le mani con abbondante acqua in modo da eliminare ogni residuo di sapone e relative sostanze chimiche.
Prendere le cime di cannabis e togliere foglie e steli.
Ponete le cime tra i palmi delle mani e rotolatele con calma seguendo movimenti circolari. Evitate di fare troppa pressione per non trattenere i residui vegetali della pianta.
Nel mentre sfregate, sulle mani inizierà a comparire uno strato di resina scura. Questo è il charas, un tipo di hashish che si realizza con infiorescenze fresche. Togliere questa resina dalla mano e adagiatela su un piano pulito per poi impastare fino ad ottenere delle palline di hashish da cumulare in panetti.
Setacciatura a secco
Con questo metodo si può ottenere hashish fatto in casa con alcuni strumenti abbastanza comuni. Si setaccia gli scarti della cannabis grazie ad un telaio a rete per ottenere un kief superiore. Per un migliore risultato, si consiglia di congelare la pianta dentro una busta a chiusura ermetica almeno per una notte. Così facendo i tricomi si separano con molta più facilità dalle parti vegetali della pianta.
Cosa occorre:
Scarti dalla cannabis
Un telaio per serigrafia con trama molto fine
Della carta da forno
Una carta di credito
I passaggi:
Mettere un foglio di carta da forno più grande del telaio su un tavolo, e sopra posizionate il telaio.
Mettete gli scarti della cannabis sopra il telaio possibilmente nella parte centrale, sminuzzando eventuali pezzi troppo grandi.
Distribuite con delicatezza gli scarti sopra il telaio, in questo modo i tricomi si separano dalla parte vegetale della pianta. Rimuovendo gli scarti, passeranno attraverso il telaio le polveri che formano uno strato di kief.
Eseguire questa pratica muovendo gli scarti sulla superficie del telaio, fino a quando il kief si sarà accumulato per circa il 10-20% del totale degli scarti. In genere per 100 gr di scarti si ottiene circa 10 gr di puro kief.
Finito di setacciare gli scarti, si dovrà procedere con la carta di credito per accumulare il kief al centro della carta forno creando un mucchietto di polvere. Premerla per amalgamarla fino ad ottenere un unico pezzo di hashish compatto.
Questi due metodi sono semplici quanto efficaci, consentono di ottenere hashish fatto in casa senza troppa fatica e con strumenti diciamo comuni.
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