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Come sballarsi con il CBD

Come sballarsi con il CBD

Come sballarsi con il CBD

Il CBD è uno dei fitocannabinoidi organici, vale a dire uno dei suoi composti, contenuti all’interno della canapa (il cui nome scientifico è Cannabis sativa). Tale acronimo sta per cannabidiolo e negli ultimi anni è entrato sempre di più nel sentito dire diffuso, nel linguaggio comune; al punto tale che è ormai un termine molto utilizzato per via del fatto che può essere assunto e somministrato legalmente.

Il suo utilizzo in campo medico è stato dapprima dimostrato negli Stati Uniti; di recente, dopo il via libera a livello europeo, comincia a essere impiegato anche in Italia a causa delle sue indubbie valenze benefiche e terapeutiche. Chi dovesse pensare a una droga dall’effetto stimolante e si domandi come sballarsi con il CBD è fuori strada, il CBD ha molti effetti benefici.

I principali effetti terapeutici del CBD

Vediamo di seguito quali sono le caratteristiche terapeutiche principali che derivano dall’utilizzo del CBD:

  • Analgesiche e antinfiammatorie. L’azione dei cannabinoidi si lega ai recettori del cervello alleviando la percezione del dolore.
  • La ricerca medica ha dimostrato senza ombra di dubbio che il CBD mitiga i sintomi del disturbo post traumatico da stress e del disturbo di tipo ossessivo compulsivo.
  • Il cannabidiolo ha un effetto riparatore sulle cellule cerebrali grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.
  • Gli studi sembrerebbero dimostrare una sua efficacia anche nel caso di disturbi mentali quali schizofrenia o disturbo bipolare.
  • Antiemetiche e anticonvulsivante. Efficace contro vomito e alcune forme di epilessia.

Oltre a tutte queste proprietà il CBD è un eccellente antiossidante in generale, capace non solo di proteggere le cellule dell’organismo ma anche di rinvigorirle. Per tutti questi motivi è inutile domandarsi come sballarsi con il CBD, è una sostanza che rilassa e fa bene! Assumerne regolarmente può aiutare l’organismo ad affrontare la quotidianità senza affanni e senza stress derivato.

Modalità d’impiego del CBD

Il CBD si trova in commercio sotto forma di olio o di cristalli, la differenza è dovuta unicamente ai processi di lavorazione ma non comporta risultati differenti. Pertanto in nessuno dei casi si otterrà come sballarsi con il CBD bensì come curarsi e stare meglio. Le differenze tra olii e cristalli sono prevalentemente nell’aspetto e nelle quantità di principio attivo in esso contenuto. L’assunzione dell’olio di CBD avviene tramite gocce sublinguali e proprio per questo ha una rapidità di assorbimento più immediata, così come la sua efficacia. Insieme al CBD nell’olio sono presenti diversi altri fitocannabinoidi mentre nel cristallo, invece, si trova una concentrazione assoluta di sostanza CBD.

L’assunzione del composto in forma di cristallo avviene tramite vaporizzazione e vanno quindi inalati e aspirati, con modalità di assorbimento più dilatate. Forse quest’ultimo modo è quanto di più vicino all’idea di come sballarsi con il CBD che qualcuno potrebbe essersi fatto, ma rimane solo una suggestione. Come già detto l’assunzione del cannabidiolo è una pratica salubre, che giova all’organismo fisicamente. Non si tratta di una sostanza psicotropa ma, anzi, del tutto positiva per l’equilibrio psico-fisico ed i cui effetti e giovamenti si riveleranno come tali.

Che effetto fa il CBD?

Che effetto fa il CBD?

Che effetto fa il CBD?

Il CBD è la sigla che corrisponde al cannabidiolo, una sostanza perfettamente legale che si estrae dalla pianta della cannabis, nota anche come marijuana. A differenza del THC, altra sostanza della stessa pianta che però ha effetto psicotropo e dunque vietato, produce solamente effetti positivi sull’organismo umano. Se ti stai domandando che effetto fa il CBD?

Possiamo fare un bell’elenco di cose tutte buone per la salute. Studi medici, anche se ancora in corso, stanno riconoscendo un elevato valore alle sue proprietà curative e benefiche per l’organismo umano. La vendita dei prodotti che contengono CBD è assolutamente libera e legale senza bisogno di prescrizione medica.

Principali effetti del CBD

Il CBD dialoga direttamente con i recettori presenti nell’organismo umano attraverso il sistema endocannabinoide, favorendo lo svolgersi di attività importanti. Come ad esempio stimolare l’appetito, migliorare l’umore o alleviare la percezione del dolore. Se ti domandi nello specifico che effetto fa il CBD? te lo spieghiamo in poche parole:

  • Effetto antinfiammatorio
  • Effetto analgesico
  • Effetto ansiolitico

Questo solo per citare i principali tra gli effetti prodotti dall’assunzione di CBD. Dialogando con i recettori del sistema endocannabinoide, infatti, il CBD agevola nel trattamento degli stati dolorifici contribuendo all’allontanamento delle fasi acute. Le sue proprietà stimolano una reazione benefica dei meccanismi neurologici. E’ indicatissimo anche per fornire sollievo ed equilibrio eliminando lo stress. Infatti sembra molto efficace anche per mitigare i sintomi associati al disturbo post traumatico o per i sintomi del disturbo di tipo ossessivo compulsivo.

Tra le sue proprietà terapeutiche non vanno dimenticate le sue qualità antiemetiche e anticonvulsivanti: la sua assunzione riduce gli stimoli dei conati del vomito; ed è clinicamente accertato come efficace per le convulsioni di tipo epilettico. Insomma, che effetto fa il CBD? È estremamente benefico e mette completamente a proprio agio chiunque lo adoperi.

CBD come assumerlo e quanto prenderne

Il CBD che attualmente si trova in commercio si presenta sotto forma di olio o nell’aspetto di cristalli solidi. Tutto ciò è dovuto ai processi di estrazione e lavorazione della sostanza contenuta nelle foglie di canapa. In forma di olio le modalità di assunzione sono in gocce da prendere sotto alla lingua. Nell’aspetto di cristalli, invece, il CBD va assunto tramite vaporizzazione e quindi va trasformato in forma aeriforme e poi inalato; è il medesimo effetto che si ottiene con il fumo di una sigaretta elettronica. Quanto prenderne e che effetto fa il CBD? Il quantitativo da assumere, sia in forma di olio che utilizzandone i cristalli, è molto soggettivo.

Varia cioè da persona a persona essendo determinato dal metabolismo di ciascuno di noi. In linea di massima si raccomanda di non superare i 1500 mg nel corso di una singola giornata, però tale indicazione è piuttosto un suggerimento. La cosa migliore è autoregolarsi sulla base di come ci si sente al momento. Il CBD ha un grande potere calmante e favorisce la ripresa dallo stress accumulato durante la giornata. Non sono noti effetti nocivi dovuti al sovradosaggio o altri danni collaterali; pertanto, il CBD può essere assunto in tutta tranquillità.

Howard Marks: il più celebre trafficante scozzese è morto.

Howard Marks: il più celebre trafficante scozzese è morto.

Howard Marks: il più celebre trafficante scozzese è morto.

Avete mai sentito parlare di Howard Marks?

Dennis Marks, meglio conosciuto come Mr. Nice, è stato un antesignano e figura di riferimento mondiale per il mondo della cannabis tra gli anni ’70 e gli ’80.

Nato nel 1945 in Galles, Howard Marks, divenne noto al pubblico come trafficante internazionale quando, nel 1988, finì in galera negli Stati Uniti dopo essere stato estradato dalla Spagna.

La sua incredibile storia vale la pena d’essere raccontata. La sua autobiografia “Mr. Nice”, pubblicata nel 1996, è ricca d’informazioni e di interessanti dettagli riguardo le sue tribolate avventure.

Introdotto all’uso della cannabis mentre studiava Fisica all’università di Oxford, Howard iniziò a vendere piccole dosi all’interno della sua facoltà. Per quasi tutti gli anni ’60 si limitò a smerciare marijuana tra i suoi amici e conoscenti ma nel 1970 la sua “carriera” prese slancio.

L’incontro con Mohammed Durrani, un grosso venditore d’hashish pakistano, cambiò ogni cosa; offrendogli la possibilità di vendere hashish a Londra in grandi quantità, uscendo dal circolo delle amicizie più intime.

Con il tempo la sua posizione nel mercato londinese si consolidò e Howard Marks incominciò a utilizzare il proprio gruzzolo per importare un ingente carico di hashish nel Paese.

Questo fu solamente il primo passo verso la creazione del vero e proprio impero che si sarebbe sviluppato creato negli anni seguenti.

Un autentico Impero

MarijuanaSecondo il suo stesso racconto, Howard Marks, riuscì a creare un vero impero di hashish e marijuana in brevissimo tempo. L’alleanza con Durrani gli consentì l’accesso a infinite scorte di hashish e marijuana che giungevano nella capitale attraverso i bagagli del personale del corpo diplomatico del Pakistan. In questo modo, per mezzo d’un gruppo di alcuni spacciatori da lui stesso stipendiati, fu in grado d’ottenere incredibili profitti. Nel 1972, grazie a un nuovo collegamento aereo tra Kabul e l’Irlanda, riusciva a guadagnare ben 50.000 sterline a viaggio!

Il suo alto profilo suscitò l’attenzione dell’MI6 che lo reclutò per fornire loro informazioni utili tramite la sua vasta rete di contatti in Libano, Pakistan e Afghanistan.

Nei primi anni ’70 Mr. Nice divenne il nuovo nome nel traffico internazionale di stupefacenti.

Sebbene arrestato dalla polizia olandese nel 1973, fu in grado di evadere dalla custodia e continuare la sua proficua attività, espandendola negli Stati Uniti grazie alla Yakuza. A metà degli anni Settanta Marks era già diventato uno dei più ricchi trafficanti internazionali d’alto livello. Usava diversi pseudonimi e perfino travestimenti per evitare d’essere arrestato ma continuava a viaggiare per gestire in prima persona i suoi traffici. Con l’aiuto di diverse organizzazioni criminali statunitensi, era in grado di importare in America immense quantità di hashish e marijuana, diventando letteralmente il leader del settore.

Per quanto riguarda i numeri, in accordo con la sua autobiografia, la sua attività criminale al picco riusciva a smerciare più di 30 tonnellate di droga all’anno. Aveva creato ben 25 diverse attività legali nel mondo per riciclarne i proventi, usando 43 diverse identità e 89 linee telefoniche.

L’arresto

Nel 1988 Howard Marks venne arrestato da un’operazione congiunta tra polizia spagnola e la Dea americana. In stato di fermo fu condotto a Madrid dove gli fu annunciato la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti. Tentò di difendersi adducendo che le sue attività criminose non l’avessero mai condotto fisicamente negli USA, sebbene fosse stato in Australia e in altri Paesi.

Rivelò anche d’essere una spia dell’MI6 e che l’intera operazione era stata compiuta secondo il loro benestare. In accordo con la sua deposizione i suoi traffici di droga furono confermati da parte di alcuni agenti della CIA ma, nonostante ciò, nel 1989 venne estradato in Florida.

Durante il processo molti dei suoi vecchi collaboratori testimoniarono contro di lui. La condanna fu di 25 anni di galera e 50.000 $ di multa.

Nel 1995 fu rilasciato per buona condotta. La sua autobiografia riporta molti dettagli interessanti sulla vita all’interno di un mega-carcere di massima sicurezza.

Attività politica e legalizzazione.

Dopo il suo rilascio, Howard Marks intraprese diverse attività dando prova d’essere una persona versatile.

Apparve come attore in diversi film; collaborò alla realizzazione di alcuni videogiochi e pubblicò la sua autobiografia che divenne un best-seller. Senza dubbio Mr. Nice visse molteplici vite in una.

Nel 1997 partecipò perfino alle elezioni britanniche con lo scopo di rendere hashish e marijuana legali. Grazie al suo impegno nacque la LCA (Legalize Cannabis Allience). Da quel momento il suo ruolo d’attivista divenne la sua principale attività.

Personalità complessa e sfaccettata, Marks divenne uno dei più noti trafficanti internazionali lasciando la carriera di fisico nucleare, per poi scendere in politica e farsi attivista. Combatté per la legalizzazione della cannabis per lungo tempo. Dopo il rilascio fondò la Mr. Nice Seed Bank in Inghilterra che è, ancora oggi, la più importante banca dei semi di cannabis. La Mr. Nice Seed Bank è stata fondata per la creazione di nuovi incroci di piante e per sponsorizzare la ricerca della cannabis mediaca.

Howard Marks lottò fino alla sua morte per la cannabis libera.

Non rinnegò mai il suo passato sostenendo che la sua attività di trafficante era funzionale al raggiungimento dei propri scopi. La ricchezza e l’agio che ne derivarono facevano parte della sua personalità magnetica e l’aiutavano a attrarre nuove persone e nuovi stimolanti incontri. Quando la sua attività illecita terminò, fu in grado di crearne una nuova e legittima per restare a galla. Le accuse sul suo discutibile passato non inficiano le battaglie combattute durante l’ultima parte di vita.

La sua scomparsa, avvenuta nel 2016, priva il mondo d’una interessante quanto controversa figura. Fu un vero gigante nel suo campo, contribuendo al progresso della cultura della cannabis di cui fu un assoluto e indisputabile esponente per oltre decadi.

 

 

Malta legalizza la cannabis ad uso personale

Malta legalizza la cannabis ad uso personale

Malta legalizza la cannabis ad uso personale: è il primo Paese Europeo 

Il parlamento maltese ha legalizzato l’uso e la coltivazione della marijuana a scopo ricreativo, ricevendo 36 voti favorevoli e 27 voti contrari. La legge deve ora essere firmata dal presidente della Repubblica, George William Vella, che però è considerata soltanto una formalità.
La riforma, presentata dal governo laburista guidato dal premier Robert, prevede che:

  1. Si possono possedere fino a 7 grammi di cannabis e derivati e può esserne in possesso solo a chi ha compiuto la maggiore età.
  2. Inoltre, è legale la coltivazione di 4 piante e di poter conservare fino a 50 grammi di infiorescenze essiccate.
  3. Infine, c’è il via libera anche alla costituzione di club senza scopo di lucro, a cui vi si può accedere solamente previa iscrizione, per la coltivazione e la distribuzione esclusivamente tra i membri. Ad ogni iscritto è possibile vendere fino a 7 grammi, una sola volta al giorno. Inoltre, questi locali, dovranno essere lontani da ogni tipo di aggregazione giovanile e, soprattutto, dalle scuole.

Norme sull’uso di cannabis e relative sanzioni

Nonostante Malta abbia legalizzato la cannabis ad uso personale, questo non è completamente libero ci sono divieti e limitazioni da osservare:

  1. È vietato l’uso della cannabis in pubblico ed in presenza di minori; vi saranno multe salate che oscillano tra i 300 e i 500 euro.
  2. Invece, per chi è in possesso di cannabis tra i 7 e i 28 grammi riceverà una multa tra i 50 e i 100 euro, senza essere sottoposti a nessun procedimento penale.
  3. Il provvedimento prevede anche la creazione di un’Authority statale per evitare che parte della produzione venga dirottata sul mercato nero.

Confronto con situazione in Europa della cannabis ad uso personale

In Europa la situazione è ancora penalizzata: in Olanda non è legale, ma si possono acquistare fino a 5 grammi nei Coffe Shop di Amsterdam, ma la coltivazione rimane comunque illegale; invece, a Lussemburgo, è ancora in fase di approvazione.
In Italia l’uso della cannabis prevede la sospensione della patente e del passaporto.
È stato, appunto, proposto un referendum che sostenga la coltivazione della cannabis e rimuova queste sanzioni, raccogliendo 630.000 firme.
Gli Stati Uniti, Canada e Messico hanno già adottato una legislazione molto simile a quella costituita a Malta, che legalizza marijuana a scopo ricreativo.
Nel dicembre del 2020 L’ONU decise di rimuovere la cannabis nell’elenco delle droghe pericolose, proprio perché non considerata dannosa per la salute, anzi, i proponitori della legalizzazione sottolineano, infatti, che vi sono diversi benefici.

Legalizzazione della cannabis in Italia: il punto della situazione

Legalizzazione della cannabis in Italia: il punto della situazione

Aumenta sempre di più l’uso di cannabis in italia

Sono più di 6 milioni gli italiani che fanno abituale uso di cannabis: per rilassarsi, divertirsi o a scopo terapeutico e legalizzarla conferirebbe una migliore qualità e modalità sicure di acquisto. E proprio questa necessità di regolamentazione che ha spinto alcuni paesi europei a prendere in esame l’ipotesi di procedere alla legalizzazione della cannabis. Ma sarà così anche in Italia? Non è un caso che lo slogan di una delle campagne pro legalizzazione (Meglio Legale) più importanti del nostro Paese recita proprio: “La legalizzazione della cannabis in Italia manda in fumo gli affari delle mafie”.

 Impatto positivo della legalizzazione sull’economia

La stessa ministra Fabiana Dadone, responsabile delle Politiche Giovanili, invita a non adottare posizioni ideologiche sulla cannabis e a non rimanere ancorati su un’unica posizione. Parole che suonano come un invito alle istituzioni politiche affinché comincino a porre le basi per raggiungere una maggiore e chiara regolamentazione in materia. Sicuramente il processo di legalizzazione conferirà un’importante spinta alla filiera agricola della canapa creando così potenziali posti di lavoro e occupazione a lungo termine. Perciò la legalizzazione della cannabis in Italia risolleverebbe indubbiamente l’ economia, producendo effetti benefici come:

  1. L’aumento degli introiti fiscali nelle casse dello stato.
  2. La riduzione di spesa sostenuta per l’applicazione della normativa proibizionista, composta da risorse impiegate per la detenzione di persone trovate in possesso di marijuana e dalle forze dell’ordine per reprimere uso e traffico della sostanza.
  3. Un sensibile incremento dei posti di lavoro, che andrebbero a coprire l’intera lavorazione della cannabis dalla coltivazione alla vendita di un prodotto sempre più richiesto.
  4. Inoltre la legalizzazione aiuterebbe nella lotta alla criminalità organizzata, sottraendo progressivamente alle mafie un mercato che vale dai 5 ai 6 miliardi di euro.

Justmary: primo delivery italiano di prodotti a base di cannabis

Questo lo sa bene Matteo Moretti, il fondatore di Justmary ovvero il primo delivery italiano di prodotti a base di cannabis e non solo. Egli, infatti, in un’intervista racconta come negli ultimi mesi le consegne siano notevolmente aumentate, complice anche la pandemia e le conseguenti misure restrittive. Come detto in precedenza gli italiani che usano abitualmente cannabis hanno superato i sei milioni, dunque un incremento del fatturato non ci deve assolutamente sorprendere. Ed è proprio per questo che la legalizzazione non farebbe altro che incrementare i benefici fiscali per lo stato. Basta considerare che Justmary nel primo semestre del 2021 ha fatturato oltre 700.000 euro registrando così un rialzo del 1000% rispetto ai 70.000 euro fatturati nel 2019. Questa piattaforma, infatti, conta più di 30.000 clienti registrati nel 2021, numero tra l’altro destinato ad aumentare complice anche la semplicità e sicurezza di acquisto.

Legalizzare la cannabis, dunque, non farebbe altro che permettere uno sviluppo e un’ottimizzazione di tutta la filiera dedicata portando così la sicurezza d’acquisto a livelli assai elevati. Per questo ci si dovrebbe augurare la legalizzazione della cannabis in Italia.

Le Associazioni ( Cannabis Social Club ) sono a rischio chiusura

Le Associazioni ( Cannabis Social Club ) sono a rischio chiusura

L’ importanza delle associazioni di cannabis a Barcellona 

Le centinaia di Cannabis Social Club Barcellona sono a rischio chiusura, dopo la decisione della corte suprema di alterare il cavillo legale che ha permesso alla città di diventare il simbolo della marijuana in Spagna .Quest’ultima si è sempre distinta per il suo atteggiamento permissivo rispetto alla cannabis. Tant’è che uno dei simboli della città catalana, Cristoforo Colombo, nella sua rappresentazione in statua è affiancato da due piante di canapa. All’interno dei Cannabis Club dalle radici della cultura spagnola la canapa e le sue applicazioni sono profondamente integrate nel tessuto stesso della società. Inoltre parte del turismo di Barcellona è legato indissolubilmente ai Cannabis Club, rendendo la città un’ alternativa perfetta e più economica ad Amsterdam. Ora che le associazioni sono a rischio chiusura a rimetterci potrebbe essere la stessa economia del paese.

Le associazioni sono a rischio chiusura

Buona parte dei Club di cannabis della Catalogna si trova a Barcellona, dove la marijuana si può consumare legalmente in base a un regolamento approvato dall’amministrazione locale. La situazione però rischia di cambiare in maniera irreversibile. I giudici hanno sentenziato che le autorità cittadine non erano preposte a legiferare su questioni che riguardano la salute pubblica. Ciò ha compromesso la scappatoia che reggeva l’intero sistema delle associazioni. Gli enti cittadini hanno provveduto ad informare che l’ultima sentenza in merito proibisce: promozione, vendita e consumo della cannabis.

I possibili provvedimenti delle autorità

Si prevedono controlli a tappeto da parte delle autorità locali, con lo specifico intento di contrastare la promozione della canapa all’interno di circoli che dovrebbero essere privati. Le fazioni in contrasto  sul tema delle associazioni sono 2:

  1. Da una parte i rappresentati del social club si schierano , sottolineando che il loro modello a “circuito chiuso“ permette ad adulti consenzienti di consumare la marijuana che proviene da produttori controllati e conosciuti.
  2. Dall’altra fa muro il comune di Barcellona che li sta effettivamente considerando come luoghi atti alla vendita e promozione della cannabis.

La federazione catalana e la polizia locale devono ammettere che la loro presenza ha ridotto lo spaccio per le strade e il consumo. La situazione è cominciata a diventare spinosa quando molte delle associazioni si sono allontanate dallo scopo con cui sono state create, orientandosi verso la vendita di massa e ai turisti .

Le associazioni a rischio chiusura, chiedono a gran voce di partecipare ad un tavolo di lavoro congiunto con il consiglio comunale. Auspicano così di poter trovare trovare una soluzione comune in una città, che si è sempre distinta come approccio pionieristico all’applicazione di nuove politiche sulla droga rivolte alla persona e alla salute.

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